venerdì 7 maggio 2010

DOGMI RELIGIOSI E NEGAZIONE DELLA MATERNITA'

Pochi giorni fa mi sono trovata a visitare un museo in una collina al nord di Bolzano. E, tra le informazioni ricevute dalla guida del museo, una l'ho trovata proprio curiosa!
Nella casa-granaio oggi adibita a museo delle api, ci abitavano due sorelle nubili. Uno dei cimeli conservati, a testimonianza degli usi e costumi fino agli anni '70 dello scorso secolo, era il cosiddetto "bimbo fasciato". Si tratta di un bambolotto avvolto in un telo e poi tenuto ben stretto da fasce lungo il corpo. Veniva regalato, come "corredo", alle donne nubili e anche alle novizie e future suore, ad esempio in Bavaria, in sostituzione della loro maternità mancata, a causa proprio della loro scelta religiosa. Come sempre, gli usi popolari esprimono molto bene i modi e i condizionamenti culturali...
Questa informazione, comico-drammatica, mi ha fatto riflettere: sostituire il desiderio e l'istinto di maternità con una bambola inanimata mi sembra una comica sublimazione (immaginate le suore che cullano e si prendono cura di una bambola per proiettarvi il proprio
senso di maternità!). Trasferire in un fantoccio l'istinto materno mi sembra anche tragico nella misura in cui per una scelta di "amore" verso il divino si è disposti a sacrificare l'amore verso se stessi, la propria natura e verso la Vita (... magari procreare non è solo un miracolo della scienza). Diverso è se oggi si sceglie di non procreare o non si trova il partner della vita con cui mettere al mondo una nuova creatura, allora il dono del bimbo fasciato può anche essere divertente. Non credo proprio che venisse regalato con questo senso e neanche di tanto tempo addietro. Bolzano o altri luoghi d'Italia o del mondo ha poca importanza ... ne ha il senso di negazione della stessa vita che molti dogmi religiosi impongono.

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