martedì 1 giugno 2010

PASSIONE NEL NUTRIRSI: SAPERE CHE L'INDUSTRIA ALIMENTARE SPESSO RICORDA LA VIVISEZIONE!


Qualche giorno fa mi hanno inoltrato un mini video (un cartoon in stile Matrix) che mi ha fatto riflettere... Si tratta di informazioni sul modo selvaggio e bestiale in cui vengono trattati gli animali che diventeranno cibo per i nostri corpi.
So che nutrirsi di altri esseri viventi (animali o piante), che alla fine della loro vita hanno impresse emozioni di paura e violenza subita, fa sì che anche noi mangiamo quella stessa energia.
Riflettere su cosa l'essere umano è disposto a fare per rispondere alla richiesta sempre maggiore di cibo (... non certo per il cosiddetto terzo mondo, però) è uno dei modi in cui possiamo risvegliare la consapevolezza di incamminarci o meno verso la nostra evoluzione.

I nativi americani, quando erano liberi di esprimere il loro modo naturale di vivere, si nutrivano di animali, ma un loro principio era mangiare solo ciò che avrebbero avuto il coraggio di uccidere personalmente e dell'animale veniva usata ogni parte (la carne per cibarsi, la pelliccia per scaldarsi, le corna per ricavarne calici, i denti per altro, ecc.), rispettando e riconoscendo il sacrificio accettato dall'animale di donare la propria vita per far vivere altri esseri viventi.
La consapevolezza di far parte tutti di una stessa rete era sempre ben presente.

Oggi questa coscienza sta tornando ed è proprio per questo che è ancora più incomprensibile non accorgersi o accorgersi e non fare nulla ogni volta che ci sentiamo lontani o allontanati dalla nostra reale umanità.
E' vero che ci sono molti condizionamenti che penetrano fin nel nostro DNA e verso i quali diventiamo acritici e dormienti, ma è anche vero che esiste in ogni momento, in ogni istante di vita e di respiro la possibilità di cambiare idea, orientamento, espandere la nostra consapevolezza, risvegliarci.
Passione è anche espandersi nella realtà e godere del piacere degli altri esseri viventi che fanno parte della nostra stessa rete di connessione.

Non voglio fare morali, ma sapere che per produrre del latte migliaia di mucche vengono imbottite di ormoni perché possano produrne molto di più delle loro capacità naturali, che gli animali vengano seviziati da vivi, con una violenza paragonabile alla vivisezione, perché possano convivere in spazi sempre più ristretti o altro ancora, non mi fa amare il latte che bevo o la carne che mangio. E non serve essere animalisti all'estremo per rendersi conto di queste realtà. Non è facile mangiare con Passione del cibo, nel senso di goderne fino in fondo, sapendo che quel cibo ha solo subito una passione nel senso cristiano (storpiato) di sofferenza... E, se non lo avete già fatto, adesso guardate questo breve video cliccando qui.

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