martedì 11 marzo 2014

Orgasmo tecnologico: l'opposto della passione

Ricercatori della Concordia University di Montreal hanno messo a punto un dispositivo per il corpo femminile, che permette di raggiungere l'orgasmo premendo un bottone su di un telecomando. Devono essere impiantati elettrodi nel midollo spinale per provocare l'orgasmo. Per di più, chi si sottopone a questa operazione chirurgica dovrebbe rimanere cosciente durante l'operazione di inserimento del dispositivo, per aiutare i chirurghi ad individuare con precisione i punti di stimolazione (... ancora una volta piacere sessuale e dolore vengono confusi). L'impianto può essere azionato da un telecomando che scatena l'orgasmo con il solo tocco di un bottone, quindi senza la necessità di alcun contatto fisico. In questi casi, che fine fa l'esperienza orgasmica di sentire montare l'energia dell'eccitazione, che fine fa il contatto con la propria capacità di vivere la passione? Se raccontassi di questa trovata tecnologica alle donne native americane che ho conosciuto nei miei viaggi, si farebbero una grassa risata, mi direbbero che le sto prendendo in giro e mi chiederebbero cosa voglio dire raccontanbdo questa storiella divertente ...

Quando ho letto questa notizia ho pensato ai film di fantascienza in cui pian piano le funzioni dell'essere umano vengono riprodotte da congegni meccanici di alta ingegneria, fino alla completa identificazione e sostituzione dell'essere umano in carne e ossa con la "macchina".
Immagino che questo dispositivo "produci orgasmi" possa servire a donne che sono prive di mani e braccia, gambe e piedi e non hanno possibilità di interazioni sociali.
Per il resto, mi sembra folle che una donna preferisca farsi impiantare degli elettrodi, pittosto che usare le funzioni naturali del suo corpo per viversi il proprio piacere sessuale. Anche se non vive interazioni sessuali con altre persone, può procurarsi l'orgasmo masturbandosi. La motivazione ufficiale, a mio avviso pazzesca e maschilista, che ha spinto lo scenziato Jim Pfaus a creare questo congegno è questa "Alcune donne confondono ciò che è chiamata eccitazione del sistema simpatico, come l’aumento del battito cardiaco, le mani sudate, eccetera, con la paura. Questo fa sì che vogliano uscire da questa situazione”. Potrei scrivere fiumi di parole per commentare questa trovata della scienza dall'esisgenza del business mondiale di continuare a creare "malattie", all'allontare sempre più le persone dalle loro potenzialità di trasformare la vita in ogni istante in cui si ridestano dal sonno degli automatismi, ecc. Chi conosce il mio libro "La malattia non esiste" può trovarvi ulteriori spunti, e chi ha fatto esperienza nei miei seminari SessualMente 2.0 sa quanto sia vitale conoscere il proprio corpo e sciogliere tutti i legacci culturali che impediscono al piacere e all'energia sessuale di fluire liberamente e con naturalezza, esercitando la capacità di scegliere e di rimanere vivi in ogni momento.

Quando Peter D. Ouspensky, nei suoi preziosi testi sulla dimensione umana, si riferiva all'uomo come ad una macchina che produce stimoli e risposte, essendo fuori dal libero arbitrio (elemento che ne farebbe un essere senziente), era stato un acuto osservatore e precursone del destino di questo essere vivente chiamato "umano"...  

Vi aspetto dal 27 al 30 marzo a Roma per il Touch of Passion e/o il 5-6 aprile all'esperienza SessualMente 2.0 di Milano!

1 commento:

  1. Ricordo molto bene quando Vanessa del Rio si sottopose all'esperimento della realta' virtuale con un sistema ancora un po' arretrato di macchina del sesso: i media riportarono la sua dichiarazione nella quale confessava di aver dovuto ricorrere a terapie psicologiche con ricovero per ritornare normale.
    Non ultimo ricordo il momento in cui la stampa scientifica riportava la notizia che nel centro sperimentale di neurofisiologia di Eindoven (in Olanda) avevano realizzato il primo manichino robotizzato a dimensione umana e dotato di sofisticato hard e software per la riproduzione quasi reale del rapporto sessuale con tanto di orgasmo simulato.
    Da decenni i paranoici della scienza sessuale cercano di porre in essere la riproduzione artefatta del piacere sottoforma di algoritmo da applicare ad un software che porti ad avere una relazione "umana" con l'"umano", come dire che stanno cercando di proporre robots che si possano accoppiare all'umano, sulla scia dei romanzi di Azimov sulla serie degli automi...Io credo che si stia rasentando l'ossessione e il limite delle cose. Io insistero' sino all'ultimo respiro, che la patologia sessuale debba essere diagnosticata in tempo e curata dagli specialisti ma senza dover ricorrere ad artefatti cosi' eclatanti, ma anche l'individuo dovrebbe scendere dalle nuvole, perche' oggi come oggi il piacevolissimo e graditissimo amplesso lo si vuole sconvolgere in un mero, arcaico e degradante "ciupa dance" ta un Walter ed una Jolanda, tralasciando qualsiasi tipo di preliminari o altre attivita' connesse all'approccio del rapporto sessuale ed alla sua graduale conclusione dopo l'atto completato.
    Mikhail Lermontov

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